A⅃ꟼ-Stop the ALPs becoming Plastic MountainsCLEANALP
Il progetto Stop the ALPs becoming Plastic Mountains è stato finanziato da European Outdoor Conservation Association (EOCA) che ha premiato l’idea di ERI – insieme ad altri cinque progetti in ogni angolo del pianeta – al termine di una selezione tra 180 progetti.
Il progetto aveva l’obiettivo di proteggere l’habitat di alta montagna, uno degli ultimi ambienti incontaminati dell’Europa meridionale, dall’inquinamento da plastica: questo, infatti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, colpisce anche i territori selvaggi e puri delle vette alpine. In questo ambiente vivono preziosi ungulati, carnivori, uccelli, fiori e piante. Lavorando con 4 rifugi alpini molto diversi tra loro per dimensioni, ubicazione, accessibilità e numero di visitatori, abbiamo sviluppato una strategia per eliminare gli oggetti di plastica monouso, percorso che potrà poi essere condiviso e implementato con altri rifugi attraverso la condivisione dell’esperienza maturata.
I rifugi coinvolti sono stati: il Guido Muzio, nel Parco del Gran Paradiso; Les Montagnards, a Balma, in val d’Ala/Valli di Lanzo; il Selleries, nel Parco Orsiera Rocciavrè, in val Chisone; il Pagarì, nel Parco delle Alpi Marittime in valle Gesso.
A questa attività di prevenzione, molto concreta, si sono aggiunti 15 eventi di pulizia su 150 km di sentieri, rive di laghi, prati alpini, ghiaioni e pietraie, nell’area di riferimento dei rifugi coinvolti.
Il progetto ha previsto anche un intenso programma di formazione-sensibilizzazione che ha coinvolto guide alpine ed escursionistiche, professionisti della montagna, volontari/appassionati di escursionismo e ambiente, scuole locali, settore turistico e istituzioni.
Infine, in parallelo alle attività di progetto, è stato fatto – in collaborazione con il Politecnico di Torino – un ampio monitoraggio delle microplastiche presenti nelle nevi delle Alpi Occidentali: una ricerca che ha fornito dati importantissimi per conoscere l’evoluzione di questo inquinamento insidioso.
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Per maggiori informazioni: Franco Borgogno – b.franco@eri.net.in